Domande sul quarto secolo - Ep. 21, speciale (2)
Annunci
SEGNALA QUESTO ANNUNCIO
Verso sud i Romani conoscevano bene anche i vari regni della penisola arabica, nel primo secolo c'era stata perfino una spedizione di scarso successo per impadronirsi del moderno Yemen. Alcune delle tribù degli arabi erano anche alleate dei Romani, la principale era quella dei Gassanidi che erano arrivati ai confini dell'impero nel tardo terzo secolo. Gli arabi Gassanidi finiranno anche per convertirsi al cristianesimo e diventare un popolo chiave nella macchina bellica dell'Impero Romano d'oriente. Nella penisola arabica la situazione religiosa era molto fluida, con pagani, cristiani e altri culti monoteistici di ispirazione probabilmente ebraica. Da questo brodo emergerà eventualmente una fede monoteistica autoctona.
L'africa sub-sahariana aveva rapporti più commerciali: sono sicuramente documentati i traffici tra questa regione e il mondo mediterraneo, soprattutto grazie all'intermediazione delle tribù berbere del deserto che vivevano sia dentro che fuori dai confini Romani. I Romani inviarono diverse spedizioni militari ed esplorative nell'Africa sub-sahariana, verso l'area del fiume Niger e il lago Chad: queste spedizioni sono attestate dalle fonti. Ai tempi di Nerone è possibile che una spedizione alla ricerca delle fonti del Nilo sia giunta fino alla regione del lago Vittoria. Comunque sia furono contatti diretti di natura episodica, il grosso dei contatti con l'africa subsahariana era mediata dalle tribù che vivevano nel deserto.
📷
Il mondo conosciuto dagli antichi: notare come il mediterraneo è piuttosto accurato, il Nilo si spinge fino in Etiopia, conoscevano il Niger in Africa, e una buona idea dell'oceano indiano fino agli stretti di Malacca
Nicola Genna mi ha fatto invece molte domande, alcune delle quali credo che hanno avuto risposta nel podcast, in particolare relativamente alla burocrazia ed esercito tardo imperiale e sui servizi segreti, i cosiddetti Agentes in Rebus o Arcani. Proverò a rispondere ad altre domande però. Innanzitutto mi chiede dove possiamo trovare l'arte e l'architettura del IV secolo.
📷
Mosaico della villa romana del Casale, a Piazza Armerina (Sicilia)
Nonostante la distanza in termini temporali con il quarto secolo questo è forse il primo secolo in cui abbiamo notevoli lasciti architettonici che non siano semplici rovine. Questo soprattutto nella fondamentale area dell'architettura sacra: la conversione dell'impero in un regno cristiano diede il là ad una colossale edificazione di nuovi luoghi di culto cristiani, spesso direttamente sopra gli antichi templi pagani. Fortunatamente il mondo non ha cambiato religione, almeno in Europa, quindi alcune di queste strutture ci sono giunte quasi inalterate.
Annunci
SEGNALA QUESTO ANNUNCIO
Sul fronte dell'edilizia civile non resta moltissimo di rilevante: a Costantinopoli abbiamo l'acquedotto di Valente, l'obelisco di Teodosio e alcuni resti del magnifico foro sempre di Teodosio: molte delle strutture romane erano sopravvissute fino all'evo moderno, grazie alla continuità dell'Impero Bizantino, ma la maggior parte furono distrutte nei secoli seguenti. A Trier, un'altra grande capitale imperiale, abbiamo la sala palatina, ovvero la sala delle udienze degli imperatori occidentali, un luogo che consiglio a tutti e che fu percorso praticamente da tutti i protagonisti della nostra storia: Costantino, Giuliano, Valentiniano I, Graziano. È un monumento che può darci l'idea di come fossero gli altri palazzi imperiali di Milano, Sirmio, Nicomedia, Costantinopoli. A Trier ci sono anche importanti resti della basilica paleocristiana incorporati nella basilica medioevale. Consiglio decisamente una visita a Trier ma mi duole informarvi che i tempi d'oro di Trier, al 395, hanno i giorni contati.
Nell'altra grande capitale occidentale, Milano, abbiamo qualche povero resto del Circo e una delle torri delle mura. La principale architettura milanese sopravvissuta sono le chiese: San Lorenzo è una piccola Haghia Sophia, anche se la cupola è barocca: pochi milanesi sanno quanto la chiesa sia davvero antica! nella chiesa c'è anche la cappella di Sant'Aquilino, quasi certamente il mausoleo degli imperatori d'occidente. Sempre a Milano Sant'Ambrogio conserva alcuni resti dell'antica basilica ma ha soprattutto il Sacello di San Vittore in ciel d'oro, con il volto magnetico di Sant'Ambrogio che ci guarda 1600 anni dopo. A Roma, oltre ovviamente all'arco di Costantino e quel che resta della basilica di Massenzio, ci sono moltissime chiese che risalgono al quarto secolo e diverse che hanno più di una traccia dell'epoca: l'esempio forse più bello e autentico è Santa Costanza, in realtà costruita per essere il mausoleo di Costantina, la terribile figlia di Costantino. Di fronte al Laterano abbiamo ovviamente l'obelisco che Costanzo II fece trasportare a Roma, il più grande obelisco del mondo. S. Clemente, vicino al Colosseo, è una chiesa matrioska con sotto la chiesa medioevale i resti bene visibili della chiesa tardoromana del quarto secolo.
📷
Basilica tardoimperiale di S. Lorenzo, a Milano
La seconda domanda di Nicola è cosa resta oggi del IV secolo? (modi di dire, religione, mentalità, aneddoti).
Annunci
SEGNALA QUESTO ANNUNCIO
Ovviamente il quarto secolo ha un impatto formidabile sul nostro mondo, non fosse altro perché è in questo secolo che il mondo romano si converte definitivamente al cristianesimo: la religione Cristiana non è solo una religione monoteistica erede della tradizione ebraica ma una religione plasmata dal mondo Romano e quindi erede del mondo classico mediterraneo. Il concilio di Nicea e quello di Costantinopoli sono alla base della codificazione reale del cristianesimo e i grandi pensatori cristiani di questo secolo – da Gregorio di Nanziano ad Ambrogio, da Giovanni Crisostomo ad Atanasio – sono tra le pietre fondanti principali del pensiero cristiano. Il credo cristiano, le basi teologiche della religione, la codificazione delle feste come il Natale e la Pasqua: sono tutte cose che hanno origine in questo periodo. È in questo secolo che avviene la fusione tra la tradizione classica mediterranea e il monoteismo semitico orientale: da questa fusione nasce credo molta parte dell'identità delle moderne culture europee, sia orientali che occidentali.
Nel quarto secolo avviene poi un evento di importanza colossale per il mondo moderno: la fondazione di Costantinopoli, la Nuova Roma, crea una nuova, vera capitale dell'impero. Prima di allora gli imperatori avevano risieduto in altre città ma nessuno aveva mai messo in dubbio che Roma fosse il cuore civile, culturale, ideale e religioso dell'Impero. Con Nuova Roma si crea un nuovo centro non solo di potere ma di identificazione dei Romani. Il processo sarà lento e complesso ma alla fine dalle due capitali emergeranno due civiltà vicine ma diverse, ovvero l'occidente e l'oriente cristiano. In questa scelta di Costantino c'è la radice originale della moderna distanza, ad esempio, tra la Russia e l'Europa occidentale. È un discorso complesso che richiede una trattazione molto più dettagliata: avremo modo di parlarne a lungo in futuro, spero, quando vedremo l'evoluzione dell'Impero Romano orientale e la disintegrazione e ricostruzione dell'Europa occidentale attorno ad un nuovo modello e nuovi poteri.
Annunci
SEGNALA QUESTO ANNUNCIO
Il quarto secolo è anche il periodo in cui l'Impero lascia davvero dietro di sé il suo passato di principato augusteo, un tempo in cui la monarchia aveva amato avvolgersi almeno formalmente nel passato repubblicano. Con Diocleziano e Costantino l'impero codifica una vera monarchia universale. Il monarca tardoimperiale, con poteri assoluti e uno status irraggiungibile dai comuni mortali, è il rappresentante di Dio, dell'Unico Dio, in terra. Praticamente tutta la filosofia alla base delle monarchie europee si basa sui meccanismi di potere e di legittimità a governare elaborati dai Dominus del tardo impero. È a questa autorità allo stesso tempo civile e religiosa che si rifaranno poi i Carolingi nel creare il loro Impero e dall'Europa Carolingia derivano praticamente tutte le monarchie europee occidentali. Anche l'Europa orientale elaborerà i suoi modelli di potere sull'autorità degli imperatori Romani, anche se quelli di Costantinopoli: gli Zar della Bulgaria prima, di Kiev poi e infine di Mosca saranno chiamati così, Czar, in onore dei Cesari e della loro grande città di pietra sul bordo del Bosforo.
Un'altra domanda di Nicola è: chi nasceva povero nell'Impero del IV secolo, a quali cariche ed onori poteva ambire?
📷
Immagine della Notitia Dignitatum: militare nell'esercito e in uno dei suoi reggimenti era una delle poche vie teoricamente possibil per uomini di estrazione umile di salire ai vertici della società romana.
Il mondo romano era caratterizzato da una enorme, incolmabile iniquità sociale: non credo che sia comprensibile ai moderni. L'80% della popolazione libera, per non parlare degli schiavi, non aveva pressoché nulla e la loro vita era breve, brutale e senza alcun lume ad illuminarla se non il duro lavoro, in grandissima parte sui campi al servizio di un lontano padrone. Di converso poche centinaia di persone, al massimo alcune migliaia, erano proprietari di praticamente tutte le terre con alcun valore commerciale, in un mondo nel quale la quasi totalità del PIL era dato dall'Agricoltura. Le stesse famiglie monopolizzavano nel mondo romano praticamente tutto: cariche, cultura, ricchezze, potere. Il potere che accumulano su di loro a loro volta va ad alimentare la loro schiacciante ricchezza, visto che l'intero sistema amministrativo prevede il pagamento di regolari “bustarelle” per qualunque pratica, pagamenti che vanno in favore di ufficiali a loro volta scelti perché facenti parte della classe dirigente.
Annunci
SEGNALA QUESTO ANNUNCIO
Nel quarto secolo a questa regola – che va tenuta bene a mente – c'erano solo due eccezioni importanti: l'esercito e la chiesa. L'esercito da sempre reclutò tra gli strati sociali più marginali del mondo romano: le popolazioni semi-barbariche di frontiera, i duri abitanti dei monti dell'Illirico e sempre più spesso immigrati tra le popolazioni germaniche e anche arabe di confine: per entrare nell'esercito bastavano due braccia forti, un cuore saldo e la determinazione a lascarsi dietro una vita di miseria nei campi. L'esercito del tardo impero fu anche molto più meritocratico di quello classico del principato o di quello Repubblicano: durante i secoli repubblicani e alto imperiali infatti tutte le cariche importanti erano appannaggio della solita classe di proprietari terrieri. Non così nel tardo impero: un uomo intelligente e di pochi mezzi e cultura poteva fare carriera nell'esercito di Diocleziano e Costantino. Gli stessi imperatori illirici avevano voluto così perché Claudio il Gotico, Aureliano, Diocleziano e Costantino provenivano da famiglie illiriche che un tempo erano state povere famiglie che avevano fatto carriera nell'esercito in base al loro merito: avevano visto i danni che potevano fare i patrizi romani al comando delle truppe. Con il tempo questo ascensore sociale – che non va comunque esagerato – finì anch'esso per incepparsi ma l'esercito continuerà per decenni, anche nel quinto secolo e oltre, a produrre uomini nuovi nei suoi ranghi.
Per quanto riguarda invece la chiesa questa fu abbastanza democratica nei primi secoli della sua storia, prevedendo tra l'altro l'elezione dei preti e soprattutto dei vescovi, anche i più importanti come i papi di Roma e Alessandria. Queste elezioni erano spesso violente e dominate da uomini potenti ma capitava piuttosto spesso che un uomo di talento riuscisse a scalare la gerarchia ecclesiastica. Nel quarto secolo abbiamo anche il fenomeno del monachesimo antico, spesso monopolizzato da uomini umili resi grandi dalla loro devozione e predisposizione alle più severe penitenze: un esempio è Simeone lo stilita, il figlio di un povero pastore che visse 37 anni in cima ad una colonna, esposto alle intemperie, divenendo una rock star dell'epoca. A mano a mano però che la chiesa andò istituzionalizzandosi divenne sempre di più un altro braccio della burocrazia imperiale: le posizioni importanti iniziarono ad essere monopolizzate dalla solita classe senatoriale. Eppure per qualche tempo non fu così e ancora nel quarto secolo anche i poveri poterono diventare qualcuno nella chiesa.
Annunci
SEGNALA QUESTO ANNUNCIO
Alexandre dal brasile mi chiede invece il nome del pezzo che introduce e chiude ogni episodio di Storia d'Italia.
Caro Alexandre, credo che un brasiliano abbia sentito già questa musica grazie ad una telenovela (mi pare si chiamasse “terra nostra”) con la stessa colonna sonora. Si tratta di un celeberrimo pezzo dell'opera breve “Cavalleria Rusticana” di Mascagni- uno dei grandi musicisti italiani dell'Ottocento. Il pezzo è chiamato “intermezzo”, fa anche da colonna sonora del famoso film di Hollywood “Raging bull” o “Toro scatenato” in italiano.
Magari ti chiederai Alexandre perché lo ho scelto: bè innanzitutto l'opera è ovviamente un simbolo dell'italia in Musica, forse il più importante. la preferisco alle canzonette che spesso si associano all'Italia, ho un'idea dell'Italia forse più seria e seriosa di molti. L'opera italiana ha avuto un impatto enorme sulla musica: ad esempio Alexandre ti magari interesserà sapere che quasi tutti gli inni nazionali dell'America latina sono inspirati all'opera italiana, incluso quello brasiliano.